Farmacieunite e Assofarm a Coletto: “Riforma remunerazione, bisogna fare presto”


14/03/2019

Farmacieunite e Assofarm a Coletto: “Riforma remunerazione, bisogna fare presto”

Roma, 14 marzo  – Una delegazione composta da rappresentanti di Farmacieunite (il presidente Franco Gariboldi Muschietti e il segretario Maurizio Giacomazzi) e di Assofarm (il presidente Venanzio Gizzi e il segretario generale Francesco Schito) è stata ricevuta ieri al ministero della Salute dal sottosegretario Luca Coletto (nella foto) per un confronto informale e aperto su alcuni temi centrali del servizio farmaceutico.

Ne dà notizia un comunicato stampa di Farmaciunite, riferendo che il principale argomento di discussione è stato la riforma della remunerazione, che il sistema farmacia non può davvero econtinuare ad attendere a lungo, se non a rischio di pregiudicare irrimediabilmente la sostenibilità del servizio farmaceutico.

Coletto ha registrato le preoccupazioni di Assofarm e Farmacieunite, assicurando che il problema – di stretta competenza del suo ministero, che dovrà risolverlo con il concerto del ministero dell’Economia e previa una necessaria intesa con le Regioni – è da tempo all’attenzione della politica e va sicuramente risolto, in primo luogo perché “la farmacia è un presidio sanitario di riferimento, soprattutto nelle zone rurali, e il farmacista un professionista che ha pienamente diritto alla giusta remunerazione per il servizio che rende sul territorio, a fianco di Mmg e pediatri di libera scelta. Non si può pretendere che la farmacia diventi sempre più un centro di erogazione di servizi sanitari integrato nel Ssn, se non si generano le condizioni per la sua sostenibilità” ha aggiunto il sottosegretario, evidentemente consapevole della prblematicità della situazione  e in questo senso ci occuperemo di farmacia anche in occasione della predisposizione del Patto per la salute che stiamo discutendo con le Regioni”.

A Coletto non sfugge nemmeno che la partita della remunerazione è strettamente connessa anche alla scelta delle modalità di distribuzione del farmaco. “In Veneto abbiamo spinto sulla Dpc, non solo perché offre più garanzie di controllo e trasparenza della diretta” ha detto al riguardo il sottosegretario “ma anche perché può essere uno strumento, in una cornice di chiarezza, di condivisione e di partecipazione di tutti i soggetti della filiera, per fare appropriatezza e garantire una spesa trasparente e controllata,  guardando anche a una maggiore aderenza alle terapie”.

Muschietti ha colto l’occasione per evidenziare al sottosegretario la necessità di chiarire, e se del caso rivedere, i criteri sulla rappresentatività sindacale che regolano la presenza delle organizzazioni al tavolo delle trattative per il rinnovo della convenzione nazionale tra farmacie e Ssn.

 “La lunga consuetudine di rapporti con Coletto, con il quale abbiamo sempre avuto un’interlocuzione positiva e produttiva durante la sua lunga permanenza all’assessorato alla sanità del Veneto” dichiara Muschietti “ci permetteva di nutrire molte aspettative su questo incontro, che non sono davvero andate deluse. Il sottosegretario ha registrato con attenzione le istanze che gli abbiamo rappresentato e, conoscendone la concretezza e il pragmatismo, siamo certi che non mancherà di darci le risposte che chiediamo. Per parte nostra” conclude il presidente di Farmacieunite “non abbiamo potuto fare a meno di confermargli, insieme ad Assofarm, la nostra massima disponibilità a collaborare per implementare il ruolo delle farmacie come risorse della sanità territoriale, indispensabili non solo per assicurare un servizio indispensabile qual è quello farmaceutico, ma anche per garantire ai cittadini la migliore tutela possibile della loro salute”.

FONTE: RIFday 


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