Il Santo Padre incontra in udienza privata i Pediatri di famiglia della FIMP


24/03/2019

Roma, 22 marzo 2019 – “Il lavoro che svolgete rappresenta una vera e propria missione, che coinvolge sia la mente che il cuore e in qualche modo non conosce pause, grazie al vostro essere sempre vicini alle famiglie ed alle loro esigenze, non solo durante la malattia. La vostra professione vi accompagna sempre”. È quanto ha affermato ieri Papa Francesco durante un’udienza privata con una delegazione della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP).

“Ringraziamo il Santo Padre per le sue parole sincere e bellissime – ha commentato il dott. Paolo Biasci, Presidente Nazionale della FIMP – Il Pontefice ha colto l’essenza della nostra professione, riconosciuto e sottolineato l’importanza del ruolo che il pediatra di famiglia svolge per l’intera collettività. Condividiamo in pieno inoltre quanto ha detto sull’universalità del sistema delle cure e sull’importanza della promozione della salute tra i più giovani. Lo ringraziamo calorosamente per l’importantissimo riconoscimento che ci ha conferito e per il messaggio che ha voluto dare a tutti”.

“Francesco ha lanciato un monito di straordinaria pertinenza – aggiunge il Presidente FIMP – Il nostro sistema sanitario deve rimanere inclusivo, accessibile a tutti e soprattutto uniforme su tutto il territorio nazionale. Questi principi sono ancora più validi quando sono connessi alla salvaguardia del benessere di bambini e adolescenti. Come specialisti della salute dei giovanissimi siamo presenti capillarmente in tutta la Penisola e ci troviamo a lavorare in un contesto ‘minacciato’ da richieste di autonomismi. Questi rischierebbero di aumentare le già presenti disuguaglianze in termini di assistenza a tutti i cittadini. Auspichiamo quindi che le parole del Santo Padre siano ascoltate”.

Nel suo discorso Francesco ha sottolineato anche l’importanza del “rapporto costante” del pediatra di famiglia con i genitori e con i bambini.
“È una peculiarità del nostro lavoro e rappresentiamo un esempio virtuoso che contraddistingue il nostro sistema sanitario da quello di altri Paesi europei – conclude Biasci – Siamo gli unici che incontrano regolarmente i giovani e le loro famiglie. Abbiamo un rapporto fiduciario importante e possiamo quindi intervenire per correggere comportamenti scorretti o fornire indicazioni sulla salute. Questo ruolo imprescindibile deve essere maggiormente valorizzato”.


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