Progetto “Adhere” sull’aderenza terapeutica


01/01/2019

Ha preso il via il progetto “Adhere”, una iniziativa pensata per contribuire a ridurre i costi causati dalla mancata aderenza terapeutica da parte dei pazienti cronici, che ammontano a 11 miliardi l’anno a carico della Sanità italiana. Lanciato nell’ambito del “Forum Risk Management in Sanità”, tenutosi a Firenze, il progetto è stato ideato da Enrico Desideri, direttore della Azienda Usl Toscana sud est, e realizzato dai protagonisti del sistema farmaceutico italiano: Fof, Federfarma nazionale e Assofarm nazionale con il supporto della Fondazione ReS (Ricerca e Salute) di Nello Martini. Come spiega il presidente di Fofi Andrea Mandelli, “si tratta di uno studio multicentrico triennale inteso a valutare in modo scientifico il ruolo del farmacista nel miglioramento dell’aderenza terapeutica, puntando sull’importanza della sua professionalità, capillarità sul territorio e nel frequente contatto con i pazienti”.

Il progetto Adhere parte dal presupposto che aumentare l’aderenza terapeutica significa migliorare la qualità delle cure e diminuirne il costo. Illustra così il programma Enrico Desideri: “Per il futuro, la vera sfida della Sanità è la cronicità: in Italia i malati cronici sono 24 milioni e assorbono oltre l’80% delle risorse economiche. Occorre quindi un modello, come quello delle Reti cliniche integrate e strutturate, sperimentato per la prima volta nella Toscana sud est, in cui il farmacista, insieme al medico di medicina generale e allo specialista, sia parte integrante di una gestione proattiva, prossima, partecipata, personalizzata e attenta alla prevenzione. Un modello che garantisce la massima attenzione alle specifiche esigenze del malato, riducendo i tempi d’attesa, l’ospedalizzazione, le spese per la diagnostica e gli accessi inappropriati al pronto soccorso. Abbiamo scelto due patologie ad alto rischio di complicazioni, cioè lo scompenso cardiaco e la Bpco. L’obiettivo è dimostrare che, attraverso il modello delle Reti cliniche integrate e strutturate, che hanno nel farmacista di comunità uno dei protagonisti, aumentiamo rispettivamente del 25% e del 35% la copertura terapeutica. Crediamo infatti che oggi ci sia la necessità di nuovi modelli organizzativi e visioni: quelli attuali sono ormai vecchi di 20 anni”.
Dal canto suo, Marco Nocentini Mungai, presidente di Federfarma Toscana, presente al Forum di Firenze in rappresentanza del presidente nazionale di Federfarma Marco Cossolo, ha commentato: “Il progetto Adhere costituisce un esempio concreto di farmacia che eroga nuove prestazioni di alto valore sociale e sanitario, fa prevenzione e monitoraggio dei pazienti cronici”.

FONTE: Farma 7 n. 44-2018


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