Parma, non si ferma la corsa al tampone. Farmacie: "Richiesta abnorme"
Un'altra giornata campale per fare fronte alle richieste. Molto elevata anche la domanda di mascherine Ffp2, esplosa dopo l’introduzione, col nuovo decreto, dell’obbligo di indossarla sui mezzi di trasporto pubblico oltre nei teatri, nelle sale da concerto e al cinema.
All’esterno, lunghe file, con tempi di attesa molto lunghi e, all’interno, telefoni che continuano a squillare: è molto alta la pressione alla quale sono sottoposte in questi giorni le farmacie di Parma, prese d’assalto da chi vuole effettuare un test antigenico rapido che, a partire da fine dicembre, è sufficiente per l’indicazione diagnostica di un’infezione da Covid-19, anche senza una conferma con tampone molecolare.
"Il telefono continua a squillare: la richiesta per effettuare tamponi in questi giorni è diventata abnorme ma, mentre le domande aumentano in modo vertiginoso, i tempi materiali per effettuare un tampone non sono comprimibili perché è necessario seguire tutte le norme per procedere in sicurezza, con la disinfezione dei locali, indossando il doppio camice, lo schermo, i guanti protettivi. Le persone che hanno prenotato aspettano fuori, entrano una alla volta e poi attendono all’esterno l’esito del test. Si tratta di un grande carico di lavoro e le richieste sono molto superiori per numero a quelle che possiamo soddisfare", osserva Pietro Lusuardi Senatore della farmacia S.Lazzaro di via XXIV Maggio. Ogni giorno, alla farmacia San Lazzaro vengono effettuati tra i 50 e i 70 tamponi: "Se dovessimo rispondere a tutte le richieste, ne dovremmo arrivare a fare 400 al giorno ma è impossibile".
Tra le procedure da seguire, prima del test antigenico viene proposto un modulo per rilevare eventuali sintomatici o persone che abbiano avuto contatti con malati: "Se dall’intervista preliminare accertiamo che il cliente è sintomatico o che ha avuto contatti con un positivo, allora lo indirizziamo verso i laboratori della zona rivolti a effettuare i test molecolare. Il nostro è un lavoro di screening rivolto a trovare gli asintomatici positivi che potrebbero andare in giro diffondendo il virus. I sintomatici hanno invece un altro percorso che passa dai laboratori".
Molto elevata anche la domanda di mascherine Ffp2, esplosa dopo l’introduzione, col nuovo decreto, dell’obbligo di indossare questa tipologia di mascherine ad alto potere filtrante sui mezzi di trasporto pubblico oltre nei teatri, nelle sale da concerto e al cinema: "Per quanto riguarda le mascherine Ffp2 e test antigenici ad uso domestico, avevamo fatto una buona scorta prima di Natale e, per adesso, riusciamo a fare fronte alle richieste che sono molto elevate. Del futuro non v’è certezza: vedremo nei prossimi giorni".
Fuori dalla farmacia F.lli Caberti di via Trento, aperta per turno domenicale, c’è una piccola folla di persone in attesa, distanziate e con mascherina: si effettuano tamponi rapidi senza prenotazione, basta prendere il numero e aspettare il proprio turno. Chi ha preso il numero a mezzogiorno, ha davanti circa 100 persone: "Adesso stanno servendo chi ha la lettera D e io sono la E80, dovrò aspettare almeno un’ora ma il tampone mi serve per poter rientrare al lavoro lunedì”, mi dice una signora in paziente attesa. Molte le richieste sia di tampone sia di mascherine, conferma il titolare della farmacia raggiunto lunedì al telefono: “Per adesso riusciamo a rispondere alle richieste anche se le mascherine cominciano a scarseggiare". Con l’impennarsi della domanda, anche i prezzi si alzano: "Ci siamo accorti che per le mascherine Ffp2 da alcuni giorni iniziano a chiederci un prezzo maggiore, e questo ha chiaramente effetto anche sul prezzo di vendita al pubblico".
Difficile fare fronte alle numerose richieste di chiarimenti rispetto alla validità del tampone: "Federfarma ci ha appena inviato una circolare per chiarire che i test effettuati in farmacia non hanno valore per certificare l’avvenuta guarigione, ma in tanti credono il contrario e quindi siamo presi d’assalto anche da chi vuole uscire dalla quarantena, oltre che dai non vaccinati e dai vaccinati che vogliono fare un controllo, temendo la forte contagiosità di Omicron".
"Qual è la situazione che viviamo in farmacia in questi giorni? Le dico una sola parola: disastro". A rispondere, mentre altri due telefoni continuano a squillare, è Simona Bertocco della farmacia Costa: "Le persone ci chiamano in continuazione e in molti chiedono appuntamento per un test anche se sono positivi. Purtroppo spesso sono gli stessi medici a suggerire, anche a chi è positivo, di venire a fare il test in farmacia. Sarebbe importate se voi riusciste a dare qualche informazione corretta a questo proposito perché al momento stiamo vivendo il caos".
Un punto che ha generato confusione riguarda il valore del test effettuato in farmacia, valido per accertare la positività ma non per “liberare” dalla quarantena chi spera di essersi negativizzato: "È scritto in modo molto chiaro sul sito dell’Ausl di Parma che il cosiddetto tampone di guarigione può essere effettuato solo ed esclusivamente dai professionisti dell’Ausl, e quindi non in farmacia. Guardi, ho addirittura stampato il testo e l’ho attaccato sul bancone perché sia più chiaro. Ma nonostante la comunicazione molto chiara dell’Ausl, in molti si presentano qui da noi per poter ottenere un tampone che li ‘liberi’ dalla quarantena ma noi non li possiamo effettuare, non è compito nostro. A stento si riesce a rispondere alle domande delle quali dovremmo farci carico…".
Quali sono i numeri? "Domenica avevamo una sessantina di persone prenotate e a fine giornata abbiamo fatto in totale 160 tamponi. Su questi, abbiamo accertato 40 positivi: sono tanti. È chiaro che viene chi ha qualche sospetto, ma sono comunque davvero tanti. Prima ne trovavamo 4 o 5 al giorno. In pochi giorni i positivi sono decuplicati. Omicron galoppa".