Un giorno in farmacia tra code e telefonate: "Non gestiamo i positivi".
Telefoni che squillano in continuazione, gente che entra ed esce e code fuori dalla porta. E' la fotografia di un giorno di ordinario caos nelle farmacie di Parma. La corsa al tampone impazzava a cavallo di capodanno, ma non si è certo fermata. Se in quei giorni serviva per assicurarsi la negatività e festeggiare l'ultimo dell'anno con la famiglia e gli amici, a questo giro serve per tranquillizzarsi, per chiedere i tamponi fai da te, per andare a lavoro. "Sì, purtroppo le richieste sono tantissime e ogni giorno c'è un andi rivieni importante - ci fanno sapere dalla Farmacia Ponte Dattaro in via Montanara -.
Purtroppo sono state date delle informazioni sbagliate: noi non possiamo trattare i sintomatici, non possiamo trattare le persone che sono a stretto contatto con positivI, tipo i familiari e il tampone rapido va bene per dichiarare l’inizio della quarantena. Ma non vale quando serve accertare che la stessa sia finita. Quindi bisogna attendere che l’Asl chiami per comunicare la fine della quarantena. Sappiamo che impiegano molto tempo a chiamare ma dobbiamo aspettare. I medici di medicina generale dicono di chiamare noi per i tamponi a gente con sintomi e non possiamo, la gente fa il tampone a casa e poi pure essendo positivi vogliono venire da noi a rifarlo e noi non possiamo. L'Asl ha problemi a richiamare in tempi veloci e questo non si è ancora capito.
Le criticità ci sono, è un po’ tutto critico in questo periodo, nel senso che stiamo vivendo un'altra vita a causa del COVID-. Ci sono poi le criticità di settore, collegate all’organizzazione del lavoro a fronte di un carico molto molto importante. Noi facciamo i tamponi, sì, è una fortuna poterli fare in un luogo appartato, all'esterno del locale. Abbiamo fuori la gente molto rispettosa e molto ordinata, il lavoro è tendenzialmente sotto controllo. Noi eseguiamo tamponi esclusivamente su prenotazione, ma è chiaro che ogni tanto capita qualche urgenza improvvisa per esempio un’assistenza ospedaliera. Il problema è gestire".