Tamponi di terza generazione, poca disponibilità nelle farmacie del Lazio. Federfarma: «C'è il problema dei microchip».
Corsa ai tamponi di terza generazione, quelli che utilizzano l’immunofluorescenza con lettura in microfluidica, ma nel Lazio le farmacie disponibili sono pochissime. Serve un macchinario specifico (il costo si aggira sui 3mila euro) e c'è il problema della penuria di microchip. I tempi di attesa per il responso sono maggiori e i costi non dovrebbero superare i 25 euro.
«Il problema di avere questi macchinari è che la richiesta è tanta e l'offerta è commisurata a una situazione normale, le aziende che devono produrre questi macchinari si scontrano con la crisi dei microchip elettronici - spiega Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma - non saprei quantificare quante sono le farmacie che hanno questi apparecchi, so che ne dovranno arrivare altri su Roma, ma al momento il problema non si pone, le indicazioni ministeriali ci dicono che questi apparecchi di terza generazione sono paragonabili ai molecolari, una circolare dell'8 gennaio 2021 parla del concetto di "prevalenza" di contagi e spiega che per determinare se una persona è positiva non è necessario fare test approfonditi. Le circolarli sono state riprese dalla Regione Lazio che indica come per fare un esame di prima istanza è sufficiente fare l'antigenico rapido che definisce lo stato di positività, poi sarà il medico a decidere la strada per verificare la negativizzazione».