Il picco è passato, ma la Lombardia rischia la zona arancione: le date chiave.
Il passaggio di colore sembra essere ormai dietro l'angolo: il picco di contagi sarebbe stato raggiunto il 4 gennaio.
Per il passaggio di Lecco in zona arancione sembra essere, ormai, solo una questione di tempo. Anzi, di giorni. La Lombardia, che la scorsa settimana è tornata in zona gialla dopo sei mesi ininterrotti di zona bianca, sembra sempre più vicina a un altro salto all'indietro. I numeri che arrivano ogni giorno dai bollettini covid confermano che l'epidemia è in ascesa e che la situazione è sempre più critica. Domenica dagli ospedali sono giunti dati "pericolosi": i ricoveri nei reparti ordinari sono aumentati di 280 in un giorno e quelli in terapia intensiva di 7 in 24 ore.
I parametri per i cambi di colore delle regioni italiane sono stati ridisegnati durante il consiglio dei ministri numero 30 dello scorso 22 luglio: per passare dal giallo all'arancione - stando a quanto deciso dall'esecutivo guidato dal premier Mario Draghi - servono un'incidenza superiore ai 150 casi per ogni 100mila abitanti e un riempimento oltre il 30% dei reparti ordinari e del 20% per le terapie intensive.
I dati in Lombardia
L'incidenza in Lombardia è quasi a quota 2.500 - una cifra mostruosa -, mentre ad oggi i posti letto occupati in area medica sono al 25% e quelli in terapia intensiva al 16. Le soglie per il passaggio in zona arancione vengono raggiunte con 3.137 ricoveri in "area non critica" 306 in terapia intensiva: appare evidente che la zona arancione è più vicina che mai, come conferma anche il fatto che a Milano e in Lombardia tutti gli ospedali sono già in allerta e che dalla regione stanno pensando di riaprire l'ospedale in Fiera.
Dai grafici elaborati dalla regione, il picco dei contagi sembra essere stato superato il 4 gennaio, giorno in cui il numero dei nuovi casi, seppur in aumento, ha iniziato a rallentare. Per il picco dei ricoveri - stando a quanto verificato nelle precedenti ondate - bisognerà aspettare invece una decina di giorni, anche se bisogna considerare la variabile del ritorno a scuola, e del ritorno dalle ferie, che potrebbe far ripartire i contagi e di conseguenza gli ingressi negli ospedali.
Il destino della regione sembra insomma essere segnato e "colorato" di arancione. I giorni decisivi saranno venerdì 14 e 21 gennaio, quando l'istituto superiore di sanità pubblicherà il classico report che guiderà poi il ministero della salute nella scelte delle fasce di rischio. Dati alla mano, è molto probabile che il 21 la Lombardia abbia numeri da zona arancione, che scatterebbe poi il lunedì successivo.
Differenze tra zona bianca, gialla e arancione
In zona bianca e gialla chi non ha un Super green pass ha le stesse limitazioni. In zona arancione rispetto alla zona gialla qualcosina cambia: serve il Super green pass per comprare lo skipass, per i negozi nei centri commerciali nei festivi e prefestivi (eccetto alimentari, edicole, librerie, farmacie e tabacchi), per cenare al ristorante (anche in albergo) anche all'aperto, per le piscine all'aperto, per gli spogliatoi delle palestre, per fare sport di contatto al chiuso e all'aperto, per tutte le feste nei locali dopo cerimonie, per accedere a centri culturali, centri sociali e ricreativi all'aperto. Ma il nuovo decreto-legge del 29 dicembre dal 10 gennaio applica anche alla zona bianca e gialla l’obbligo di certificato "super" per queste attività, tranne in due specifici casi: l’accesso ai negozi presenti nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (esclusi alimentari, edicole, librerie, farmacie e tabacchi) e l'acesso agli spogliatoi.
Per moltissime altre attività serve il Super green pass in zona bianca, gialla, arancione: non ci sono differenze col sistema a colori. In zona arancione gli spostamenti dal proprio comune con oltre 5mila abitanti con mezzo proprio verso altri comuni o fuori dai confini di Regione/PA richiedono green pass semplice, oppure motivi di lavoro, necessità, salute, o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune. Invece non vi è alcun limite di spostamento in zona gialla. La differenza principale rimasta in piedi tra zona bianca-gialla e quella arancione è dunque la regola degli spostamenti al di fuori del proprio comune per i non vaccinati (che possono comunque uscire dal comune, per lavoro, per il vasto e mai chiarito fino in fondo campionario di "necessità", e motivi di salute). Davvero differenze risibili