Nuove regole sulla quarantena ma ancora lunghe code per i tamponi davanti alle farmacie di Cuneo.
"Evidentemente non tutti sono a posto. Chi ha il green pass rafforzato non deve più farlo, ma forse ancora non lo sa", commenta il dirigente del SISP dell'AslCN1. E poi l'invito a vaccinare i bambini: "Per loro il rischio di sviluppare la malattia è bassissimo, ma sono il maggior veicolo di diffusione del virus".
Code anche stamattina 3 gennaio davanti alle farmacie di Cuneo.
Non si ferma la "corsa al tampone", nonostante le nuove regole sulla quarantena preventiva, che dallo scorso 31 dicembre non si applica a coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al COVID-19 nei 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario o dalla guarigione nonché dopo la somministrazione della dose di richiamo.
Fino al decimo giorno successivo all'ultima esposizione al caso, a queste persone è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 e di effettuare - solo qualora sintomatici - un test antigenico rapido o molecolare.
Allora perché, vista l'alta percentuale di vaccinati a Cuneo, ci sono ancora lunghe file?
Il dottor Domenico Montù, direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica (#SISP) dell'Asl CN1, raggiunto al telefono, commenta: "Evidentemente sono persone che non sono a posto con il ciclo vaccinale. Diversamente, non è più necessario fare i tamponi. E' probabile che le nuove regole della quarantena non siano ancora state recepite".
Dopo il 10 gennaio, con l’uso del Green Pass rafforzato esteso ad a una serie di attività anche all'aperto e necessario per l’accesso e l’utilizzo dei mezzi di trasporto, compreso il trasporto pubblico locale o regionale, è probabile che la corsa ai tamponi diminuisca in modo importante. Allo stesso modo, si spera che ci sia un aumento delle vaccinazioni, in particolare per le prime dosi.
"Ad agosto, con l'entrata in vigore del green pass, c'era stata un'impennata. Stessa cosa per l'ingresso di quello rafforzato. Adesso che verrà ulteriormente esteso, speriamo in una ulteriore crescita. Problemi di fornitura non ce ne sono, le dosi non mancano", spiega ancora il dirigente.
Sulla questione "green pass per gli studenti", richiesta da tanti primi cittadini d'Italia tra cui anche dal sindaco di Cuneo Federico Borgna, Montù esprime delle perplessità. "Non è solo una questione epidemiologica, ma anche di fattibilità. Se ne sta dibattendo, ma questo sarebbe inapplicabile per la fascia di età 5-11 anni, perché i vaccinati sono ancora pochissimi".
E su questo, Montù invita i genitori a vaccinare i propri figli. "I bambini e i ragazzini rischiano poco in caso di contagio, e questo induce i genitori a non vaccinare i propri figli. Ma siamo di fronte ad una pandemia e il vaccino, in particolare tra i bambini, che sono da sempre un importante veicolo di infezione per la maggior parte dei virus, ha un peso molto alto per il controllo della diffusione dell'infezione. Lo sforzo che chiediamo ai genitori è di capire che la protezione del bambino ha un peso molto più alto rispetto alle fasce adulte. E' difficile far passare questo concetto perché non c'è di mezzo la protezione individuale, ma l'aspetto è più epidemiologico ed è questo l'ostacolo che deve essere superato. Non si deve guardare la categoria, bisogna vaccinarsi".
Sull'influenzale stagionale, al momento non ci sono stati numeri importanti. "In campo medico - conclude il dirigente del SISP - si parla di interferenza virale, che significa che se c'è una forma di infezione diffusa, come nel caso del coronavirus, questa crea un ostacolo ad altre infezioni virali. Stiamo vedendo delle forme influenzali in corso, ma non abbiamo la classica epidemia degli anni passati, perché abbiamo già la pandemia. E direi che è già abbastanza".