Covid Firenze, nella farmacia dove si fa il tampone senza il documento.
Fare il tampone per interposta persona? È possibile, alla farmacia Sant’Ambrogio di Firenze. Dove a chi fa il test antigenico rapido viene chiesto solo il nome di battesimo, per poi inviarlo in una seconda fila, dove mostrare i documenti, registrarsi e pagare. Una procedura che lascia larghissime maglie per uno scambio di persona. La segnalazione arriva da uno dei tanti fiorentini in questi giorni festivi in coda alla farmacia per un tampone rapido, la conferma dall’esperienza diretta di due nostri diversi giornalisti. A chi è in coda alla farmacia di piazza Sant’Ambrogio non vengono chiesti i documenti, prima di effettuare il tampone. Così, un eventuale malintenzionato che abbia il timore di essere positivo ma non voglia risultarlo, può mandare un’altra persona a fare il tampone al suo posto, a suo nome, per poi mettersi in coda per la registrazione, quella in cui, in un secondo momento, mostrare i propri documenti.
Per fare un esempio, il signor Mario Rossi, che ha la febbre o ha avuto un contatto a rischio, manda l’amico Carlo Bianchi a fare il test, dando Mario come nome. Se risulta negativo, il vero Mario, che in realtà è magari positivo, può incolonnarsi al secondo sportello, con in mano un foglietto con scritto giusto il suo nome di battesimo, può registrarsi con la sua carta d’identità, ottenere il green pass e andare in giro ad infettare altre persone. L’inconveniente riguarda i tamponi negativi, visto che nel caso di positività non si viene inviati al secondo sportello, ma si viene registrati immediatamente dopo il risultato. Il potenziale stratagemma, reso possibile dalle singolari procedure della farmacia fiorentina, rischia di essere una porta aperta per i furbi che vogliono evitare le conseguenze della quarantena obbligatoria. E che così possono evitarla anche ai propri contatti.
Alla farmacia di Sant’Ambrogio, per telefono, un’addetta risponde infastidita, chiede di darle un attimo di tempo, appoggia la cornetta e la si sente scandire: «Ho in linea un giornalista che rompe le p...». Poi, ripreso il telefono, spiega la linea della farmacia: «Noi le persone che vengono a fare il tampone le riconosciamo». Ma la fila all’esterno è lunghissima, a volte dura anche più di un’ora. E tutto è affidato alla memoria fisiognomica dei farmacisti. Un po’ poco per un test che ha comunque valore formale: il test rapido vale per il green pass, mentre chi risulti positivo, oltre alla raccomandazione a restare isolato a casa, viene segnalato all’Asl come potenziale positivo da verificare col test molecolare.